lunedì 23 giugno 2014

RECENSIONE SE IL MONDO INTORNO CREPA SU INGENERECINEMA.COM





WESTERN



TRA I TANTI PISTOLERI CHE POPOLANO IL WEST, NON CI ERA MAI CAPITATO

DI IMBATTERCI IN UN POETA PISTOLERO CHE RECITA VERSI DI MORTE

PRIMA DI OGNI SUA ESECUZIONE.

IL COWBOY IN QUESTIONE E' BLACK BURT, PROTAGONISTA DEL MEDIOMETRAGGIO.

DOPO INFERNO BIANCO EMILIANO FERRERA E STEFANO JACURTI TORNANO A DIRIGERE UN WESTERN, GENERE TANTO AMATO MA PURTROPPO FUORI DALLE NOSTRE LOGICHE PRODUTTIVE DA TROPPI ANNI.

SI TRATTA DEL TERZO WESTERN DIRETTO DALLA COPPIA ( E SCRITTO DA JACURTI DEL QUALE ABBIAMO PARLATO IN OCCASIONE DEL SUO ROMANZO "BASTARDI PER STIRPE"

(2012 EDITO DA I LIBRI DI EMIL)

ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI VEDERLO IN ANTEPRIMA AL NUOVO CINEMA AQUILA IL 9 GIUGNO. ALL' EVENTO HA PARTECIPATO GRAN PARTE DEL CAST TECNICO E ARTISTICO DEL FILM, INTERVENUTI AL TERMINE DELLA PROIEZIONE PER SVELARE CURIOSITA' DEL FILME/O DESCRIVERE LA LORO ESPERIENZA SUL SET.

TRA CATTIVI CI SI INTENDE E ALLORA E' MEGLIO METTERSI IN SOCIETA'.

LO SANNO BENE BLACK BURT ()STEFANO JACURTI) E IL BANDTO BUTCHER JOE

(SIMONE PIERONI) DETTO IL MACELLAIO PER LA FEROCIA CON CUI SI AVVENTA SULLE SUE VITTIME.

GLI ACCORDI SEMBRANO PORTARE FRUTTI MA BISOGNERA' FIDARSI CIECAMENTE UNO DELL'ALTRO.

INTANTO NEL WEST PISTOLERI E DONNE PROCACI RIEMPIONO LA LOCANDA E SI DIVERTONO, COMPLICE QUALCHE BICCHIERE DI TROPPO.

TUTT'ALTRO STATO D'ANIMO MOSTRA INVECE SHEILA, (EMANUELA PONZANO)

UNA PROSTITUTA CIECA CHE TUTTI DISPREZZANO E CHE, EMARGINATA, RINCORRE INUTILMENTE IL SOGNO DI ESSERE DESIDERATA, LEI CHE ANCORA GIOVANE E BELLA MA CHE PER IL SUO HANDICAP, VIENE VISTA COME UN ESSERE INCOMPLETO.

PROPRIO LA DONNA SARA' IL PERSONAGGIO PIU' SAGGIO DI QUESTO FILM

QUELLO CHE PERCEPISCE IL DRAMMA DI UNA SOCIETA' DOVE TUTTI SONO PRONTI A VENDICARSI UNO SULL'ALTRO. ATTRAVERSO DELITTI E CRIMINI.

SHEILA CERCA L'AMORE E NON IMPORTA SE SI TRATTA DI UN RAPPORTO OCCASIONALE PERCHE' CIO' LE BASTA.

ANCHE FERRERA SI CIMENTA NEL RUOLO DI ATTORE,NEI PANNI DELLO SCERIFFO BILL CARSON, PERSONAGGIO SOLITARIO E SCHIVO, LA CUI RISERVATEZZA SI CONTRAPPONE LA VIVACITA' DEGLI ABITANTI DEL VILLAGGIO, MA CHE SI RISPECCHIA IN QUALCHE MODO NELLA SAGGEZZA CHE IN QUALCHE MODO SI PUO RITROVARE PROPRIO IN BLACK BURT.

CARSON E' SPALLEGIATO DA DUE SCERIFFI DI CONTEA, INTERPRETATI DAL REGISTA GIOVANNI BUFALINI E DA MARCO BELOCCHI.

SE IL MONDO INTORNO CREPA E' UN MEDIOMETRAGGIO CHE SI VESTE DI UN RITMO DINAMICO, DI UNA SCENEGGIATURA SEMPLICE MA SOSTANZIALMENTE EFFICACE.

E' UN OMAGGIO RIUSCITO AL GENERE WESTERN E L'OPERAZIONE PORTATA A SEGNO DA FERRERA E JACURTI CONSISTE NELLA RIPROPOSIZIONE DI VECCHI STILEMI CON RIFERIMENTO ALL'IMMIGRAZIONE E ALL'EMARGINAZIONE.

PARTICOLARE ATTENZIONE E' STATA POI POSTA ALLA CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI, OGNUNO CON UNA PERSONALITA' BEN DISTINTA.



BUONA L'INTERPRETAZIONE GENERALE DI TUTTI GLI ATTORI,

AD APRIRE LE DANZE SONO ANTONELLA SALVUCCI E WILLY STELLA E IL FRIZZANTE GRUPPO COUNTRY WESTERN SPIRIT.

E' INNEGABILE QUANTO, NEL FILM, SIA IMPORTANTE L'APPORTO MUSICALE CHE DAVVERO CONTRIBUISCE A DARE COMPLETEZZA AL TUTTO

IL MERITO VA AL MUSICISTA E AUTORE DI MUSICHE KLAUS VERI.

SAREBBE IMPERDONABILE POI, NON SOTTOLINEARE LA BELLEZZA DEI PAESAGGI ABBRUZZESI DOVE E' STATO GIRATO IL FILM, E L'INTENSO BRANO, NOSTALGICO E AVVENISTICO, CHE CHIUDE IL FILM CANTATO DA FABRIZIO SARTINI, QUI NEL RUOLO DI BOBBY WEST. OTTIMO LAVORO AL SOUND DI RICCARDO GAGGIOLI.



GILDA SIGNORETTI



(REGIA STEFANO JACURTI- EMILIANO FERRERA)

DIRETTORE FOTOGRAFIA ALBERTO MARCHIORI

CON STEFANO JACURTI-SIMONE PIERONI-EMANUELA PONZANO

EMILIANO FERRERA- GIOVANNI BUFALINI- MARCO BELOCCHI

FABRIZIO SARTINI- CLAUDIO VITTURINI- ANTONIO ROCCO

GABRIEL CAIRELLI- PIERO SPONZE- SIMONE DESTRERO

SEBASTIANO VENTO- NICOLA TAGLIAFERRI- VALERIA DI GIORGIO

GRAZIANA BELLOFIORE- ALBERTO DI GIORGIO- ANTONELLA SALVUCCI- WILLY STELLA)

(SCENEGGIATURA E PRODUZIONE STEFANO JACURTI)

ANNO 2014

DURATA 40 MINUTI



domenica 22 giugno 2014

SE IL MONDO INTORNO CREPA RECENSIONE SUL SECOLO 19°

FOTO DI ANTONELLA DE CESARE




Torna il genere western in Italia? I segnali ci sono tutti, ma la sorpresa è che si tratta di un western all’italiana, ossia prodotto qui da noi, con registi e attori italiani. Stiamo parlando di “Se il mondo intorno crepa” (“If the world dies”), presentato recentemente a Roma nello storico cinema Nuovo Aquila, ultima fatica del regista-attore Stefano Jacurti e del suo collega – in entrambi i ruoli – Emiliano Ferrera. Per la verità Jacurti non è nuovo al tentativo di far tornare il genere nella cinematografia, e ci prova con questo corto indipendente. Nel 2007 realizzò “Inferno bianco”, un western-noir rigorosamente in bianco e nero realizzato interamente in Italia, in particolare in Abruzzo. Adesso con “Se il mondo intorno crepa” Jacurti, che è anche scrittore di novelle western nonché esperto del mondo della Frontiera americana, ci presenta un prodotto solidissimo, pieno di atmosfere “leoniane” e di citazioni western. La storia è piuttosto semplice, psicologica, di un “vecchio arnese” del west che subisce un travaglio interiore che lo porterà a una scelta tragica. Il pistolero dipinto da Jacurti ama recitare dei versi, prima di uccidere, e a chi conosce la storia del 1800 americano non può non venire in mente il celebre “Doc” Holliday, protagonista della storica ed epica sfida all’OK Corral, immortalata più volte dal west di celluloide, che conosceva tutto Shakespeare a memoria e talvolta lo recitava. Questa circostanza è ricordata in “Sfida infernale” di John Ford del 1946, con Victor Mature nella parte di Holliday. L’altro co-protagonista, Emiliano Ferrera, ha il fisico adatto alla parte, tanto che Jacurti lo definisce sempre “il nostro Clint Eastwood” e in effetti lo ricorda molto. Che dire? Il prodotto è ottimo, la storia c’è, la recitazione all’altezza, così come le musiche, adattissime alla storia, di Fabrizio Sartini e Klaus Veri. Ma la strada sarà ugualmente insalita per questa pattuglia di coraggiosi frontiersmen che, con mezzi limitati ma grand e professionalità, hanno confezionato un prodotto controcorrente, nel senso che questo genere a Hollywood non è più ricercato come negli anni passati. «Questo è il vero problema – dice Stefano Jacurti – ossia che in Italia, ma in realtà in tutta Europa, non si insegna abbastanza la storia della frontiera americana, che pure tanta influenza ha avuto nella storia mondiale. Le tradizioni dei nativi, la storia della colonizzazione, un fatto epocale come la guerra civile americana hanno, nei nostri libri di storia, soltanto poche righe, vengono liquidate così semplicemente…». Difficile dargli torto, perché se gli Stati Uniti sono diventate la prima potenza mondiale lo si deve certamente a quel periodo epico, quando la nazione si è costruita e ha immaginato sé stessa diversa da come era in precedenza. Adesso “Se il mondo intorno crepa” sarà presentato in tutta Italia, in quel circuito un po’ underground ma estremamente vitale che caratterizza tutti i film indipendenti che hanno qualcosa da dire e da dare a un mondo cinematografico oggi un po’ in affanno e a corto di idee
a
ANTONIO PANNULLO

mercoledì 18 giugno 2014

SE IL MONDO INTORNO CREPA WESTERN RECENSIONE SU DIRETTA NEWS

SE IL MONDO INTORNO CREPA WESTERN RECENSIONE SU DIRETTA NEWS



Il cinema western torna sullo schermo con la seconda co-regia di Jacurti e Ferrera


Dopo aver realizzato due prodotti western come il mediometraggio “Boot Hill” del 1998 e il lungometraggio “Inferno bianco” del 2007, l’accoppiata Stefano Jacurti e Emiliano Ferrera torna con il loro genere preferito grazie ad un altro mediometraggio (durata 40 minuti) come “Se il mondo intorno crepa”, ovvero altra dichiarazione d’amore del duo nei riguardi del cinema tutto cowboy e lande desolate.
La trama si muove sulle gesta di Black Burt (Jacurti), denominato “il poeta” perché prima di uccidere declama versi di morte, il cui passato al di la della legge è leggenda per gli abitanti del luogo.
La sua collaborazione col criminale Butcher Joe (Simone Pieroni) è sulla bocca di tutti e ben presto i due si daranno appuntamento per un ulteriore colpo da compiere.
Solo che l’incontro con una prostituta, Sheila (Emanuela Ponzano), farà riaffiorare a qualcuno terribili ricordi di una vita violenta che lo spingerà a chiudere il cerchio con la giustizia
Ormai il western è nuovamente delle nostre parti, lo ha confermato il “Django unchained” di Quentin Tarantino recentemente e lo fa anche questo “Se il mondo intorno crepa”, che oltre a prendere spunto dal meglio dello spaghetti western accenna a qualche accenno anche al cinema dei Coen bros (“Il grinta” ma anche “Il grande Lebowski”, come fa notare il prologo interpretato da Antonella Salvucci e Willy Stella).
Jacurti e Ferrera si cimentano in un’operazione che richiama le atmosfere crepuscolari del western alla Walter Hill e si avvalgono di un nutrito gruppo di ottimi collaboratori, in modo che “Se il mondo intorno crepa” riesca appieno nella commemorazione di un genere che apparteneva all’Italia e che ancora adesso fa scuola.
Solo che dire che l’operazione di Jacurti e Ferrera sia solo uno spaghetti western sembra essere riduttivo, anche perché qua alla memoria ci sono più che altro i grandi maestri americani del western anni ’70 (il citato Hill, Sam Peckinpah, Clint Eastwood stesso), senza escludere che l’opera in questione ha anche dei richiami all’attualità e sull’emarginazione di oggi.

MIRKO LO MUSCIO


RECENSIONE SE IL MONDO INTORNO CREPA SU YOUMOVIES.IT


“Se il mondo intorno crepa”, il nuovo western firmato Stefano Jacurti e Emiliano Ferrera
di MIRKO LO MUSCIO




Dopo aver realizzato due prodotti western come il mediometraggio “Boot Hill” del 1998 e il lungometraggio “Inferno bianco” del 2007, l’accoppiata Stefano Jacurti e Emiliano Ferrera torna con il loro genere preferito grazie ad un altro mediometraggio (durata 40 minuti) come “Se il mondo intorno crepa”, ovvero altra dichiarazione d’amore del duo nei riguardi del cinema tutto cowboy e lande desolate.
La trama si muove sulle gesta di Black Burt (Jacurti), denominato “il poeta” perché prima di uccidere declama versi di morte, il cui passato al di la della legge è leggenda per gli abitanti del luogo.
La sua collaborazione col criminale Butcher Joe (Simone Pieroni) è sulla bocca di tutti e ben presto i due si daranno appuntamento per un ulteriore colpo da compiere.
Solo che l’incontro con una prostituta, Sheila (Emanuela Ponzano), farà riaffiorare a qualcuno terribili ricordi di una vita violenta che lo spingerà a chiudere il cerchio con la giustizia
Ormai il western è nuovamente delle nostre parti, lo ha confermato il “Django unchained” di Quentin Tarantino recentemente e lo fa anche questo “Se il mondo intorno crepa”, che oltre a prendere spunto dal meglio dello spaghetti western accenna a qualche accenno anche al cinema dei Coen bros (“Il grinta” ma anche “Il grande Lebowski”, come fa notare il prologo interpretato da Antonella Salvucci e Willy Stella).
Jacurti e Ferrera si cimentano in un’operazione che richiama le atmosfere crepuscolari del western alla Walter Hill e si avvalgono di un nutrito gruppo di ottimi collaboratori, in modo che “Se il mondo intorno crepa” riesca appieno nella commemorazione di un genere che apparteneva all’Italia e che ancora adesso fa scuola.
Solo che dire che l’operazione di Jacurti e Ferrera sia solo uno spaghetti western sembra essere riduttivo, anche perché qua alla memoria ci sono più che altro i grandi maestri americani del western anni ’70 (il citato Hill, Sam Peckinpah, Clint Eastwood stesso), senza escludere che l’opera in questione ha anche dei richiami all’attualità e sull’emarginazione di oggi.

MIRKO LO MUSCIO

“Se il mondo intorno crepa proiezione privata per cast e stampa”al cinema Nuovo Aquila | Palermoparla

“Se il mondo intorno crepa”al cinema Nuovo Aquila | Palermoparla



“Il teatro e il cinema, in tutte le loro diverse espressioni, sono un grande amore, ma il western è una malattia stupenda” (Stefano Jacurti).
Nella primavera del 2012, Sara Monacelli, volle che io fossi il fotografo ufficiale del “Festival del cinema Western” ad Orvieto; per lei realizzai tutti i servizi fotografici delle fasi antecedenti come la consegna della “Stella di latta” ad Ennio Morricone e al grandissimo sceneggiatore Luciano Vincenzoni, ormai scomparso, che, ironia della storia, abitava in un traversa di via Sergio Leone a Roma e tutto lo svolgersi del festival di Orvieto. Là conobbi un mondo quasi infinito di personaggi che vorticavano nel grande cosmo della produzione western, disegnatori di fumetti, registi, attori, produttori ed esperti del settore.
Fu lì che incontrai Stefano Jacurti. Vi sono persone che, enciclopedicamente, cercano, studiano, catalogano con cura meticolosa e raffinatissima competenza tutto ciò che riguarda il “Western”, egli appartiene a quel genere privilegiato di “uomo raccoglitore” che può permettersi di costituire un polo d’attrazione ed essere un sicuro riferimento documentativo.
“SE IL MONDO INTORNO CREPA”; non è il suo primo film, lo precedono un corto western horror “Boot Hill” e “Inferno bianco” con il quale Jacurti ottiene una menzione dal regista Pupi Avati e che vince il premio “Tentacoli film festival 2007”, ma il regista ha al suo attivo anche lavori teatrali come “Golden City” del 1995 ed una fervida produzione letteraria con “Il baule nella prateria”, “Avrei voluto essere ucciso da Clint Eastwood” e “Bastardi per stirpe”.
Stefano Jacurti ha un spiccatissimo senso della indipendenza che lo rende meritevole d’essere considerato con grande attenzione: egli è un autoproduttore e chi conosce il mondo dello spettacolo sa cosa significa. “Se Il mondo intorno crepa” lo vede regista insieme a Emiliano Ferrara che lo accompagna ormai da tempo nella sua avventura western.
“Ho scritto questa storia perché sono stato folgorato da un servizio del tg che parlava di “Istituzioni assenti” in un Paese dove le persone hanno perso la fiducia nello Stato, e di “emarginati” di varie tipologie, che lottano per conquistarsi un posto nella società. Ho trasferito queste tematiche tanto universali quanto sentite, in un luogo a me molto congeniale come quello del far west, dove emarginazione e ingiustizia prima o poi trovano il loro riscatto anche nel posto più remoto” (Stefano Jacurti).
Il medio metraggio di Jacurti e Ferrara è un validissimo esempio di come, con un certo grado di sacrificio e ottima esperienza in campo cinematografico, si possa realizzare un buon prodotto, che, se avesse potuto godere di un baget adeguato, si sarebbe trasformato in un autentico film; la fotografia merita una menzione speciale, i primissimi piani sono ben costruiti ed inseriti nella storia appropriatamente; la padronanza della macchiana da presa è assolutamente professionale; molto interessanti i campi lunghi; la scelta del viraggio del colore rafforza la drammaticità della storia; le musiche e gli effetti sonori atti alla spazializzazione del tempo western, sono veramente eccellenti.
Nel cast del film vediamo:
Emanuela Ponzano (Pasolini, la verità nascosta; La jalousie; L'inchiesta; The Moon and the Stars)
Antonella Salvucci (Midway - Tra la vita e la morte; Bellerofonte; 5 (Cinque); Bloody Sin; Night of the Sinner; L'educazione sentimentale di Eugenie)
Antonio Rocco,
Willy Stella,
Gabriel Ciarelli
Giovanni Bufalini (filmaker della scuola romana fotografia e cinema- sezione cinema)
Marco Belocchi (regista teatrale e attore)
Simone Pieroni (nella parte di Butcher Joe)
coregista Emiliano Ferrara
Direttore della fotografia Alberto Marchiori

FABIO MASSIMO TOMBOLINI